Nel titolo di questo articolo compaiono due termini (problema e opportunità) generalmente considerati in forte antitesi tra loro.
In realtà lo sono molto meno di quanto si pensi.
Quando ci troviamo in situazioni che sembrano non avere una via d’uscita, se mettiamo da parte il modo abituale di pensare possiamo trovare soluzioni innovative e, talvolta, le conseguenze positive vanno oltre, in modi che non avremmo neanche lontanamente ipotizzato.
Ho pensato a queste situazioni leggendo un articolo che raccontava in che modo il titolare di un ristorante della catena McDonald’s ha risolto un suo problema.
Siamo alla fine del 1974 e un fast food del noto marchio americano ha un grosso problema di vendite.
Il ristorante si trova in Arizona, molto vicino a una base militare, e i soldati della base costituiscono la stragrande maggioranza della clientela.
Gli affari procedono molto bene per il punto vendita fino a quando, improvvisamente, l’afflusso di persone al ristorante crolla vertiginosamente.
Il titolare viene colto alla sprovvista e cerca di capire quali possano essere le cause di un cambiamento tanto negativo per le sue finanze e per il futuro del suo ristorante.
Scopre così che il comandante della base militare, che fino a quel momento rappresentava la sua migliore fonte di consumatori, ha emesso un nuovo ordine che vieta a tutti i soldati di entrare in negozi o ristoranti indossando le uniformi di servizio.
L’ordine impedisce nella sostanza ai militari di fermarsi a mangiare al fast food ritornando a casa oppure per uno spuntino veloce prima di entrare al lavoro, perché così facendo infrangerebbero la nuova regola.
Il titolare del ristorante decide di affrontare il problema e di cercare una soluzione per ritornare a guadagnare come prima.
Pensa e ripensa, gli viene un’idea talmente rivoluzionaria da cambiare il concetto stesso di ristorazione.
Decide di fare un buco nel muro.
Proprio così, fa un buco in una delle pareti e vi sistema una finestra scorrevole.
Ha appena inventato il drive-through, il servizio con il quale ci si avvicina con la macchina al punto vendita, si effettua l’ordine e, dopo pochi secondi, si riparte con il proprio sacchetto pieno, senza scendere dall’auto e senza entrare nel ristorante per l’acquisto e il consumo.
Ragionando fuori dagli schemi e immaginando uno scenario nuovo, il direttore ha utilizzato a proprio vantaggio l’ordine militare all’origine dei suoi problemi.
Soprattutto, il direttore non ha perso tempo per contrastare la decisione del comandante, ben consapevole di non avere alcun potere per cambiarla.
Lamentarsi? Certo, nei primi giorni e per qualche settimana l’avrà sicuramente fatto, arrabbiandosi per il destino avverso.
Provare a far cambiare idea al comandante? Probabilmente non aveva i contatti giusti per tentare quella strada e, comunque, è difficile ipotizzare che un vertice di comando dell’esercito più potente del mondo avrebbe cambiato idea per soddisfare le esigenze di un ristorante di McDonald’s.
Il direttore ha dato per assodata la nuova realtà delle cose e si è chiesto
“Stando così le cose, cosa posso fare IO per risollevare i conti del mio ristorante?”
Un buco nel muro e un nuovo modo di servire la clientela sono stati la geniale mossa per consentire ai soldati di addentare i loro big Mac senza venire meno agli ordini ricevuti e al titolare del ristorante di tornare a fare profitti dopo poche settimane, all’inizio del 1975, e superando addirittura gli incassi del periodo precedente all’insorgere del problema.
Quello che sembrava un problema insormontabile era diventato un’opportunità straordinaria
Dati alla mano, pare che le vendite tramite il servizio drive-through rappresentino oggi il 70% circa del volume di vendite dei ristoranti McDonald’s negli Stati Uniti.
Da un episodio apparentemente marginale relativo alla realtà di un piccolo ristorante fast food fino ad arrivare alla più considerevole fonte di guadagno di una delle aziende più grandi del mondo.
A volte quelli che ci sembrano episodi gravi che avranno un impatto negativo sulla nostra vita si rivelano delle opportunità per noi.
Tendiamo a pensare al nostro cammino di vita come a un percorso che deve essere sempre perfetto, e al minimo intoppo ci convinciamo di essere sfortunati, che la vita ce l’ha con noi e che non riusciremo mai a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.
In realtà, sono proprio quei problemi a definire la nostra vita, che non è perfetta per nessuno.
Quello che fa la differenza è riuscire ad adattarsi alla situazione e andare avanti.
Ricordiamoci che i dinosauri si sono estinti, mentre organismi molto meno complessi ma più duttili e abili ad adattarsi sono arrivati ai giorni nostri.
Quell’ostacolo che ora ti si è messo davanti può essere affrontato in molti modi:
puoi decidere di fermarti o tornare indietro,
così come puoi trovare un modo per superarlo,
saltandolo, passandoci di lato o scavando un buco per passarci sotto…
Sono sicuro che se ti guardi indietro nella tua vita troverai alcuni episodi nei quali quello che in quel momento ti sembrava un elemento insormontabile è poi stato la molla per iniziare un percorso nuovo oppure la prosecuzione in modo differente di un progetto.
L’hai fatto allora, puoi farlo anche ora!
Spicca il volo!
Riccardo