Silenziamo quella voce nella nostra testa!

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C’è una persona che costantemente, giorno dopo giorno, ci segue come un’ombra e ci dice che non siamo abbastanza bravi, non siamo belli come le modelle o gli attori famosi, che la nostra realtà non è neanche lontanamente paragonabile agli esempi di successo che vediamo ogni giorno alla televisione o su internet.
Bersagliati da figure i cui trionfi sono sotto la luce dei riflettori, al confronto ci autoconvinciamo di non essere mai all’altezza.

Questa persona non smette mai, continua a rinfacciarci i successi altrui e li usa per sottolineare ogni nostro minimo sbaglio.
E noi, di conseguenza, facciamo il confronto con i nostri risultati e ci sentiamo delusi.
Poi, osservando meglio, notiamo che quella voce è dentro di noi.
Siamo a noi a criticarci in continuazione. Sempre, senza sosta.
Non sempre per cose grandi ma, ogni volta che commettiamo un errore, anche piccolo, ecco quella voce che subito ci dice che siamo degli sciocchi per aver sbagliato nel fare quella cosa in un certo modo oppure per esserci dimenticati quell’appuntamento.
Gli esempi sono milioni, accomunati tutti però dalla solita voce di sottofondo che ci critica.

Quella voce siamo noi.
Se immaginassimo di avere veramente davanti a noi una persona in carne e ossa che ci tratta come noi trattiamo noi stessi, ci infurieremmo e prenderemmo delle contromisure.
La voce dentro di noi, invece, la lasciamo parlare.

Siamo consapevoli che non sia né produttiva né motivante.
E che non permetteremmo a nessuno di trattarci in quel modo.

Allora perché continuiamo a dare fiato a questa voce disturbante?
Soprattutto, come possiamo farla tacere, da ora in avanti?

Cominciamo con alcuni passi semplici che possono aiutarci a trovare il pulsante del volume per rendere più innocua quella voce.

A partire da adesso prendi nota ogni volta che dentro di te senti quella voce che ti critica: scrivilo su un foglio.
Non occorre fare nient’altro, solo annotare il numero delle volte in cui ti sei autocriticato durante la giornata.
Dopo qualche giorno, avrai una valutazione attendibile del numero di volte in cui ti sei criticato.
La prima volta che ho fatto questo esercizio mi sono stupito del numero che avevo scritto.
Questo è il primo passo da fare: rendersi conto della situazione che si vuole affrontare per capire come risolverla (non giudicarti troppo severamente se, visto il numero segnato, partisse l’ennesima critica: al massimo, segna solo un’altra tacca in più…è sempre la voce che sta parlando!).

Come secondo passaggio comincia a prendere le distanze: immagina che la persona che stai osservando non sei tu.
Anche quando senti partire dentro la tua testa un commento autoironico su quello che stai facendo, osservalo come se fossi uno scienziato che raccoglie tutti i dati e, con distacco, reputati contento per aver avuto un altro elemento su cui riflettere.
Fai in modo che quella piccola distanza che hai preso da te stesso ti aiuti a essere meno suscettibile al commento della tua voce interna.

Ora, con lo stesso distacco, ringrazia questo critico implacabile e mandalo via.
Riconoscigli l’intento positivo di proteggerti che a volte lo porta a essere critico verso di te e, con fermezza, salutalo e mettilo alla porta.
Per rendere più efficace questo allontanamento puoi cominciare a far parlare la tua voce interna con delle voci buffe, dagli accenti strani e improbabili.
Se metti in ridicolo il “come” ti vengono dette le cose, ne riduci l’impatto che hanno su di te.

Soprattutto, comincia a osservare in modo obiettivo la realtà.
Non lasciare che la voce interna sia l’unica fonte ma chiedi riscontro ad altri.
Normalmente il quadro peggiore che la tua voce interna ti sta dipingendo non rispecchia la percezione degli altri.

E se, a conti fatti, cominciassi a volerti bene?
Non solo smettendo di criticarti quando le cose non vanno per il verso giusto ma facendoti complimenti sinceri per tutte quelle volte in cui raggiungi il risultato che ti eri prefissato.
Siamo sempre tutti ipercritici verso noi stessi quando le cose vanno male mentre quando siamo stati bravi diamo le cose per scontate, non riconoscendoci il merito per quello che abbiamo fatto bene.
Invertiamo la rotta!

Licenzia il cattivo censore dei tuoi comportamenti e sostituiscilo con una nuova versione, quella di un gentile compagno di viaggio pronto a congratularsi con te in maniera onesta e sincera.

Se non riesci a trovarla subito, non preoccuparti.
Comincio io a dirtelo: sei perfetto/a cosi come sei!

Spicca il volo!
Riccardo

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