Si chiude una porta ma non preoccuparti, si può riaprire: è una porta…

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A tutti è capitato, nella vita, di chiudere dei capitoli, dei periodi più o meno lunghi che ci sembravano immodificabili e che poi, invece, sono stati cambiati in modo netto.
Ci siamo ritrovati a percorre nuove strade, a prendere direzioni a volte anche diametralmente opposte al tracciato che stavamo seguendo, in situazioni completamente diverse rispetto a quelle originarie.
Possono essere stati cambi di vita legati a situazioni famigliari o affettive, cambiamenti lavorativi o di contesto nel quale abbiamo passato dei momenti importanti della nostra vita e che vediamo cambiare improvvisamente per un evento non dipendente dalla nostra volontà.

Questi eventi sono pietre miliari della nostra vita e spesso sono determinati dal naturale passare del tempo che, ahimè, ci pone di fronte a perdite affettive oppure a episodi meno dolorosi ma per noi ugualmente importanti, per il tempo che abbiamo dedicato a una determinata attività. Quando finisce una fase della nostra vita attraversiamo un periodo di “lutto” molto forte che ci mette in crisi e che impone delle riflessioni che sembrano rimettere in discussione ogni aspetto della nostra vita.

Non considero in questo articolo e non mi riferisco agli eventi luttuosi legati alla perdita dei nostri cari, ai quali purtroppo dobbiamo fare fronte durante la nostra vita e che, per quanto inevitabili, sono i più difficili da affrontare per chiunque.
Non voglio rischiare di banalizzare in un articolo un momento di vita così importante.

Parliamo di eventi di minore impatto emotivo ma pur sempre importanti o che hanno creato in noi qualche disagio nell’affrontarle. 

Ho fatto bene a dedicarmi così tanto a questa cosa visto che poi c’è stata una battuta d’arresto imprevista?
E come farò adesso ad andare avanti?
Valeva la pena dedicarsi così tanto a questo progetto visto come poi è andato a finire? Ho buttato via anni di lavoro?

L’immagine che viene in mente è quella di una porta che si sia chiusa, come se questo cancellasse i momenti vissuti e addirittura fosse la prova che niente potrà essere più come prima e che il nostro futuro sarà meno brillante.
Quando capita ci abbattiamo, pensieri cupi affollano la nostra mente, ci chiudiamo in noi stessi e riteniamo di essere incapaci di riprenderci.

La porta si è chiusa.

Se ci pensi bene, per riprendersi da questi momenti negativi, basta pensare alla stessa immagine, la porta che si chiude.
E riflettere sul significato di porta.

Santo cielo… è una porta, è normale, si apre e si chiude, da quando le hanno inventate è quello che ogni porta minimamente funzionante fa, è il suo mestiere.
A volte vanno riparate, d’accordo, ma poi riprendono a fare quello per cui sono nate, né più né meno…
Quindi basta con la retorica del “si è chiusa una porta”…perché è una porta!

E possiamo vedere quello che ci è sembrato un episodio terribile come una meravigliosa occasione per…
Puoi scrivere quello che vuoi al posto dei punti di sospensione, pensando a qualcosa che possa spingerti a riprendere in mano la situazione.

Qualsiasi evento, anche negativo, può essere visto, con un po’ di allenamento, come una meravigliosa occasione per…

Per mettersi alla prova,
per decidersi a fare quella cosa che rimandavi da tempo,
per capire il vero valore delle cose,
per scoprire aspetti di te che magari neanche immaginavi!

Riprendo l’immagine della porta e ti invito a riconsiderarla sotto una luce nuova.
La porta si è chiusa.
Ecco, riapriamola, nella nostra mente, guardiamo dall’altra parte e…attraversiamola!
Passiamo dall’altra parte.

Ogni volta che finisce una tappa della nostra vita, nasce dentro di noi il pensiero di dover ricominciare da capo.
Ma la vita non è un gioco da tavolo dove a seconda di dove posizioniamo la nostra pedina rischiamo di dover tornare all’inizio. Non occorre ricominciare da zero a ogni battuta d’arresto: il punto è continuare nonostante quella battuta d’arresto, magari con modalità differenti a seconda dell’ostacolo che ci ha fatto deviare dal percorso originario.

Non ricomincio da capo ma continuo a procedere, magari in modo diverso, ma sempre in avanti.

Il tempo non torna indietro, allo stesso modo noi abbiamo il dovere e anche l’opportunità di affrontare il cammino in modo diverso, imparando dai nostri errori a essere la migliore versione di noi stessi.

Nella mia esperienza personale, tutto quello che mi è capitato nel corso della mia vita, e che in quel momento mi sembravano la cosa peggiore che mi potesse succedere (non mi riferisco a eventi luttuosi), si sono rivelate la cosa migliore che potesse arrivare per consentirmi di evolvermi come persona.

Nel 2005 ero in Bolivia per una missione di volontariato e, durante uno spettacolo che stavamo mettendo in scena per i bambini di una scuola elementare di un quartiere molto povero, cado e mi rompo la spalla destra e i legamenti: mi portano prima in un ambulatorio improvvisato e poi in un ospedale dove capiscono che la situazione è piuttosto brutta.
Non potendomi operare immediatamente, mi imbottiscono di antidolorifici e riesco a calmare il dolore fino al mio rientro in Italia, dove vengo operato un mese dopo.
Tra operazione e riabilitazione, i mesi passano. In quel periodo mi sembra di veder svanire tutti i progetti che avevo in mente per il mio futuro.
In realtà, proprio quell’esperienza fu la scintilla per prendere decisioni importanti che, diversamente, non avrei preso e che mi hanno portato a costruire un fantastico percorso che ancora oggi continua.

Se mi fossi fermato all’episodio in sé, avrei finito per chiudermi in me stesso negandomi la possibilità di ulteriori sviluppi, impensabili prima dell’accaduto.

Oggi posso dire che senza quell’esperienza non sarei riuscito a fare molti dei passaggi positivi poi fatti in futuro.

E tu, quali passaggi ti sei trovato ad affrontare nel tuo cammino di vita, magari esperienze che in quell’istante ti sembravano dei problemi insormontabili?
Ripensaci, anche in modo diverso, osserva come le paure che ti assillavano in quei momenti hanno poi lasciato spazio a una nuova forza che hai ritrovato in te per affrontare la situazione e passare oltre, più forte e consapevole di prima.

Anche quei passaggi, per quanto difficili, dolorosi e scomodi, hanno contribuito a renderti la fantastica persona che sei oggi.

Spicca il volo!
Riccardo

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