Perché spieghi troppo e come puoi smettere

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Ti è mai capitato di sentirti in dovere di fornire troppe spiegazioni quando rispondi a una richiesta? Magari durante una conversazione o, ancora più spesso, in una email? A me succede, ed è qualcosa di piuttosto comune. Molte persone, infatti, tendono a sovra-spiegarsi, spesso senza rendersene conto. Questo comportamento, però, può minare la nostra autostima e, a lungo andare, impedirci di sentirci veramente liberi nelle nostre scelte.

Per esempio, quante volte hai risposto così:

• A una email: “Scusami per il ritardo nella risposta, è stato un periodo pazzesco, ho avuto un sacco di cose da fare e…”

• Quando non puoi partecipare a un evento: “Mi dispiace, non posso venire; ho un appuntamento molto presto la mattina dopo e non riesco proprio a liberarmi, scusami ma devo proprio andarci perché…”

• Dopo aver fatto un regalo: “Scusa se non è esattamente quello che ti piace, non ero sicuro di cosa prendere e alla fine ho preso questo anche se forse avrei dovuto prendere un’altra cosa e…”

Ogni volta che spieghiamo troppo, cerchiamo inconsciamente l’approvazione degli altri, come se avessimo bisogno di giustificare ogni nostra scelta. Ma questa abitudine abbassa la nostra autostima e può creare ansia in chi ci ascolta o legge, facendolo sentire in dovere di rassicurarci.

Perché ci comportiamo così? E come possiamo smettere, imparando a essere più sicuri di noi e a rispettare i nostri confini?
Vediamolo insieme, con qualche riflessione utile per la nostra vita personale e anche per il volontariato, la formazione e la crescita personale.

Perché spieghiamo troppo?
La tendenza a spiegare troppo è più comune di quanto si pensi e, come molte altre abitudini, affonda le sue radici nel nostro passato. Secondo la psicologa Nicole LePera, spiegare troppo è spesso una risposta automatica a una situazione che percepiamo come minacciosa.
Quando ci sentiamo sotto pressione o temiamo di deludere qualcuno forniamo spiegazioni che, in realtà, non sono necessarie. Questo comportamento è spesso legato a schemi di
compiacenza o adulazione che abbiamo imparato fin da piccoli.

Molti di noi sono cresciuti con l’idea che dire “no” o non fare qualcosa richieda una lunga giustificazione, come se il nostro rifiuto dovesse essere sempre accompagnato da una buona ragione per non deludere gli altri.
E così ci ritroviamo a spiegare, aggiungendo dettagli su dettagli, per rendere la nostra scelta più accettabile agli occhi degli altri.

La verità è che, nella maggior parte dei casi, gli altri sono perfettamente in grado di accettare un semplice “no”. Magari rimarranno un po’ delusi ma non ne faranno una tragedia. E dobbiamo imparare ad accettarlo.

Quando il volontariato ti insegna a dire no
Nel volontariato, ad esempio, spesso ci si sente in dovere di accettare ogni richiesta, ogni incarico, per il bene degli altri.
Eppure, anche qui, dire “no” non è una mancanza di altruismo ma una scelta di equilibrio.
Se riempiamo ogni minuto del nostro tempo per non deludere gli altri, rischiamo di esaurire le nostre energie e di non essere più utili come vorremmo.
Imparare a dire “no” significa rispettare i nostri limiti e dare il meglio di noi quando è davvero possibile.

Ecco dove entra in gioco la crescita personale: smettere di spiegare troppo ci aiuta a capire che non dobbiamo giustificare ogni nostra scelta. Abbiamo il diritto di dire “no” quando lo riteniamo necessario, senza sentirci in colpa.

Come smettere di spiegare troppo
La buona notizia è che possiamo liberarci di questa abitudine, con un po’ di pratica. Secondo LePera, per smettere di spiegare troppo dobbiamo allenarci a dare risposte concise e dirette, senza cedere alla tentazione di dilungarci con giustificazioni.

Ecco una formula semplice che puoi utilizzare per dire “no” senza spiegare troppo:
Apprezzamento + No + Auguri

Questo schema funziona in qualsiasi situazione e ti aiuta a mantenere il controllo senza sentirti in dovere di fornire spiegazioni dettagliate. Vediamo qualche esempio:

• “Grazie mille per aver pensato a me (apprezzamento). Purtroppo non posso partecipare questa volta (no). Sono sicuro che sarà un evento fantastico (auguri).”

• “Apprezzo davvero la tua offerta (apprezzamento). Non sono interessato a questo servizio al momento (no). Ti auguro il meglio con la tua attività (auguri).”

• “Mi piace molto la tua passione per questo progetto (apprezzamento). Non posso essere coinvolto in questo momento (no). Spero comunque che vada alla grande (auguri).”

L’importante è mantenere la risposta breve e diretta. Non serve dilungarsi. Quando ci abituiamo a rispondere così, scopriamo che le persone rispettano di più i nostri confini e, anzi, apprezzano la chiarezza.

Formazione e fiducia: imparare a dire no con semplicità
Questa formula è utile anche nella formazione. Quando insegniamo qualcosa o guidiamo qualcuno, è importante essere chiari e sintetici. Spiegare troppo non aiuta a chiarire le cose, anzi, rischia di confondere e di farci sembrare meno sicuri. Nella formazione, saper comunicare con fiducia e brevità è essenziale, sia per motivare gli altri che per rafforzare la nostra autorevolezza.

Inoltre, nel processo di crescita personale, imparare a dire “no” è un passo fondamentale verso l’indipendenza emotiva. Spesso spieghiamo troppo perché abbiamo paura di non essere accettati o compresi. Ma quando iniziamo a praticare la formula “apprezzamento + no + auguri”, ci accorgiamo che non dobbiamo sempre giustificarci. Non dobbiamo vivere costantemente cercando l’approvazione degli altri.

Liberarsi dall’onere della spiegazione
Quindi, la prossima volta che ti sentirai tentato di spiegare troppo, ricorda questa semplice formula. Non solo ti aiuterà a rafforzare la tua fiducia, ma ti libererà anche dall’onere di dover sempre difendere le tue scelte. Dire “no” con semplicità e chiarezza è un atto di rispetto verso te stesso e verso gli altri.

Nel volontariato, nella formazione e nella crescita personale, imparare a gestire il modo in cui comunichiamo è essenziale per mantenere l’equilibrio e rafforzare le nostre relazioni. Le persone intorno a noi apprezzeranno la nostra trasparenza, e noi ci sentiremo più leggeri e sicuri delle nostre decisioni.

Quindi, fai pratica, esercitati a dire “no” con gratitudine e auguri.
E soprattutto, goditi la libertà che ne deriva.

Spicca il volo!
Riccardo

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