Ma che differenza fa?

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Articoli

Ma cosa posso mai fare? Ma che differenza fa?
Vabbé, ma tanto poi alla fine non cambia nulla…per cui, meglio lasciar perdere…

Quante volte abbiamo pronunciato frasi del genere, arrendendoci a una situazione per noi ormai cristallizzata, pensando che fosse inutile sforzarsi per cambiarla perché ogni sforzo sarebbe stato vano.

Spesso ci sentiamo frenati dal compiere determinate azioni perché siamo convinti che il nostro sforzo non possa fare una differenza sostanziale.

A volte capita perché le cose sono sempre state fatte in un determinato modo e non osiamo proporre cambiamenti, anche se abbiamo la sensazione che potrebbe esserci un miglioramento: potrei fare qualcosa per migliorare una situazione ma, in fondo, penso che sarebbe solo una goccia in mezzo al mare e che quindi non ne valga la pena.

Oppure:
OK, io posso mettere in atto un certo comportamento che porterebbe a un miglioramento, ma se poi resto l’unico a farlo non cambia nulla…
Per esempio: mi impegno a non sporcare in giro, evitando di buttare un pezzo di carta per la strada, e poi, se mi guardo intorno, noto sporcizia ovunque e mi viene da pensare che il mio sforzo sia inutile visto nell’ottica generale.
Gli esempi potrebbero essere milioni e in ogni campo.
Per cui, che differenza fa?

Non è così!
Anche se l’impatto di una singola azione può sembrare limitato e poco significativo, se considerata a livello di sistema globale, può essere la spinta per un risolvere un problema o per migliorare una situazione complessa.
L’inquinamento prodotto da un’automobile è poca cosa rispetto all’inquinamento complessivo di una nazione. Che differenza fa se domani, anziché prendere l’automobile per andare al lavoro, ci vado in autobus o in bicicletta?
Il cambiamento effettuato da una singola persona che decide di utilizzare altri mezzi meno inquinanti ha un impatto infinitesimale sul dato generale. E allora, perché dovrei sforzarmi? A questo punto, meglio scegliere la comodità, tanto non cambia nulla!

Ecco: questo è il primo scoglio che dobbiamo superare.

Anche i piccoli cambiamenti individuali hanno un effetto importante su sistemi più complessi: a livello famigliare, aziendale, sociale, nel mondo del volontariato, ogni giorno si fanno scelte, piccole ma importantissime, che variano il corso delle vite sia dei volontari che delle persone alle quali il servizio è rivolto.

Possiamo essere l’elemento che genera un effetto a catena.
Anche se il mio cambiamento è piccolo? Sì, anche in quel caso!

Scrivendo questo articolo non ho potuto fare a meno di pensare alla protesta di Rosa Parks, che nel 1955 si rifiuta di cedere il suo posto sull’autobus a un bianco, innescando così la protesta e il boicottaggio degli autobus a Montgomery, in Alabama, fino a diventare una figura simbolo del movimento per i diritti civili e avviando con il suo comportamento altre battaglie per il miglioramento delle condizioni della popolazione afro-americana negli Stati Uniti.

Poco tempo fa sono capitato su un video di Youtube che ho deciso di prendere come esempio per spiegare la forza incredibile che ogni nostra azione può generare negli altri ed essere strumento migliorativo collettivo. Lo trovate in fondo all’articolo.

Tutti sanno giocare con le tessere di un domino ma quello che non tutti sanno è che un domino può rovesciare un altro domino che è più grande di circa una volta e mezzo.
Il video mostra una catena di domino in cui ogni tessera è più grande di circa una volta e mezza rispetto alla precedente.
La prima tessera è alta solo 5 millimetri e spessa 1 millimetro, tanto che la persona che effettua il test la posiziona con cura con un paio di pinzette. In tutto ci sono 13 tessere, via via più grandi, fino all’ultima che pesa 45 kg ed è alta più di un metro.
Il risultato è stupefacente e ogni volta che guardo il video mi colpisce molto.
Si potrebbe ripetere l’esperimento con molte più tessere: se queste fossero 29, mantenendo la stessa proporzione esponenziale fra ogni tessera e la precedente, l’ultima sarebbe alta 443 metri, come l’Empire State Building.
In sostanza: una piccola tessera, grossa solamente come la scheda Sim di uno smartphone, può abbattere, alla fine della catena, un grattacielo alto più di 400 metri!

Qualche volta, più che sul risultato finale, bisogna concentrarsi sul primo passo da fare.
Che poi potrà generare mille splendide reazioni a catena come nell’esperimento dei domino.

E tu, quale comportamento metterai in atto per essere il primo tassello di un grande cambiamento?

Spicca il volo!
Riccardo

Ecco il link per vedere l’esperimento su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=5JCm5FY-dEY

 
Se ti è piaciuto condividi!