Da che parte decidiamo di guardare?

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Ci sono momenti nella vita in cui ci troviamo di fronte a situazioni che, sebbene oggettivamente identiche, vengono interpretate in modi completamente diversi da persone diverse.
La percezione soggettiva della realtà gioca un ruolo fondamentale nel modo in cui affrontiamo le sfide quotidiane, le difficoltà e persino le opportunità che ci si presentano.
Ciò che per qualcuno è un ostacolo insormontabile, per un altro può essere una possibilità di crescita.
Quello che per alcuni è una sfortuna, per altri è un’opportunità mascherata.

Questa diversità di approccio alla vita non è soltanto una questione di carattere, ma è il risultato di un complesso insieme di fattori: esperienze passate, influenze culturali, educazione ricevuta e persino inclinazioni genetiche.
Alcuni sono inclini a vedere sempre il lato positivo delle cose, mentre altri tendono a individuare subito il problema, il difetto o la possibile complicazione.
Entrambi gli approcci hanno i loro vantaggi e svantaggi, ma spesso è proprio il modo in cui scegliamo di interpretare la realtà a determinare il nostro livello di felicità e di soddisfazione personale.

Una storia esemplare su come la percezione influenzi il nostro modo di vivere è quella di due gemelli identici, simili nell’aspetto ma completamente opposti nell’animo.

C’erano una volta due gemelli che, almeno a prima vista, sembravano identici: stessi lineamenti, stessa altezza, stessi occhi vivaci.
Ma al di là dell’aspetto esteriore, non potevano essere più diversi.
Uno di loro era sempre sorridente, positivo, convinto che tutto, in un modo o nell’altro, si sarebbe risolto per il meglio. L’altro, invece, sembrava portare sempre con sé una nuvola grigia di pessimismo: qualsiasi situazione gli si presentasse davanti, riusciva a trovarne un lato negativo.

Se uno diceva che la giornata era perfetta, l’altro trovava sempre qualcosa che non andava: troppo caldo, troppo freddo, troppo vento, troppa umidità. Se uno si entusiasmava per una nuova esperienza, l’altro trovava subito mille motivi per essere scettico e preoccupato.

Il padre, che li osservava con affetto e curiosità, decise di fare un esperimento per il loro compleanno. Voleva vedere come avrebbero reagito a due situazioni completamente opposte. Così, la notte prima del grande giorno, mentre i ragazzi dormivano profondamente, si mise all’opera.

Per il figlio pessimista, riempì la stanza con ogni genere di regalo immaginabile: giocattoli all’ultima moda, dispositivi tecnologici, giochi di costruzione, libri interessanti e perfino una bicicletta fiammante. La stanza era un vero paradiso di sorprese.

Per l’ottimista, invece, lasciò soltanto un vecchio scatolone di cartone con un mucchio maleodorante di escrementi di cavallo. Niente pacchi regalo, niente fiocchi colorati, niente sorprese scintillanti. Solo quell’ammasso informe e puzzolente nel centro della stanza.

La mattina seguente, il padre si alzò presto, impaziente di vedere la reazione dei figli.

Aprì prima la porta della stanza del gemello pessimista e lo trovò seduto sul pavimento, le braccia incrociate e lo sguardo cupo.

“Cosa c’è che non va?” chiese il padre, confuso dal suo atteggiamento.

“Non capisci?” sbuffò il ragazzo. “Ora i miei amici saranno invidiosi di tutti questi regali. Dovrò passare ore a leggere le istruzioni prima di poterli usare, e poi la maggior parte funziona a batterie, che dovrò cambiare continuamente. Senza contare che col tempo alcuni si romperanno e sarà una delusione!”

Il padre scosse la testa e andò a controllare l’altro figlio. Appena aprì la porta della stanza del gemello ottimista, rimase senza parole: il ragazzo saltava di gioia intorno al mucchio di escrementi, ridendo entusiasta.

“Perché sei così felice?” domandò il padre, incredulo.

“È ovvio!” esclamò il ragazzo con un sorriso raggiante. “Se ci sono così tanti escrementi, allora da qualche parte deve esserci un pony!”

Questa storia, pur nella sua semplicità, è una metafora potente su come la nostra percezione influenzi la nostra realtà. Di fronte agli stessi eventi, due persone possono avere reazioni diametralmente opposte. Ma se questo è vero per i due gemelli della storia, è altrettanto vero per tutti noi.

Quante volte ci troviamo a lamentarci per ciò che non va, senza riuscire a vedere le opportunità che potrebbero nascondersi dietro una difficoltà? Quante volte diamo per scontato che le cose andranno male, senza lasciare spazio alla possibilità che possano invece sorprenderci positivamente?

L’atteggiamento che scegliamo di adottare non cambia la realtà oggettiva, ma cambia profondamente il modo in cui la viviamo.

Essere ottimisti non significa ignorare i problemi o vivere in un mondo fatto di illusioni, ma scegliere di focalizzarsi sulle soluzioni anziché sulle difficoltà, sulle possibilità anziché sugli ostacoli.

Possiamo decidere di affrontare le sfide della vita come il gemello pessimista, vedendo solo le complicazioni, o come il gemello ottimista, cercando il lato positivo in ogni situazione.
E sebbene nessuno possa scegliere al 100% le circostanze della propria vita, tutti possiamo scegliere il nostro atteggiamento.

Forse, la prossima volta che ci troveremo di fronte a una situazione difficile, potremmo chiederci: sto guardando solo il mucchio di escrementi, o sto cercando il pony?

Spicca il volo!
Riccardo

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