
Proprio così!
Così come sei, sei una persona assolutamente perfetta!
Datti pure una bella pacca sulla spalla e con un bel sorriso stampato sul viso
ditti ad alta voce “Bel lavoro, ragazzo” oppure “Sei una ragazza proprio in
gamba!”
Non mi credi? Ma come?!?
Ok, facciamo allora un piccolo esperimento insieme: appena hai un momento
libero, vai davanti a uno specchio e guarda cosa vedi.
Ovviamente non devi prepararti come se andassi a un matrimonio o a un evento
speciale ma semplicemente andare a guardarti allo specchio senza cambiare
abiti, truccarti o sistemarti i capelli.
Così come sei in questo momento, senza pensarci troppo.
Ci sei? Vai!
Ok, ora guardati allo specchio.
Non sei d’accordo con me e non ti sembra proprio di vedere riflessa nello
specchio l’immagine di una persona perfetta?
No?
Non ti ho ancora convinto?
Beh, se non ti ho convinto e hai dei dubbi su quanto ho appena detto, sappi che non è perché io ho torto….semplicemente stiamo guardano persone diverse.
Tu cosa stai guardando?
Il taglio di capelli? Un fisico che vorresti più tonico e allenato?
Un vestito che non ti sta bene come credevi?
Stai osservando delle “cose”, dettagli che non ti definiscono.
Ma io non sto guardando delle “cose”.
E quindi, riformulo la domanda: tu chi stai guardando?
Stai forse guardando una persona che poteva pettinarsi meglio, che ha scelto il vestito sbagliato da mettersi oggi o, ancora, una persona che ha dormito troppo poco? Nel guardarti stai forse riflettendo su un problema che ti perseguita da giorni?
Quanti dubbi o perplessità ti vengono nel guardarti allo specchio?
Ti stai scannerizzando con severità, mettendo a fuoco dei particolari che probabilmente noti solo tu.
Ti stai sottoponendo da anni a una perenne “prova costume”, e non solo per l’aspetto fisico ma anche per molti altri aspetti: il tuo carattere (ti senti troppo timido o troppo estroverso e a volte per questo vieni frainteso), le decisioni quotidiane da prendere, che siano relative alla famiglia, al lavoro o altro, o pensieri che ti assillano.
Soprattutto, c’è sempre la convinzione (per tutti noi, nessuno escluso) di dover raggiungere un
risultato in uno spazio di tempo brevissimo.
Prendiamo l’aspetto fisico: la maggior parte di noi è convinta di poter rientrare in forma iscrivendosi in palestra a fine maggio, appena cominciano ad arrivare le prime giornate più calde, e mettere una pezza all’ultimo istante per poter andare in spiaggia senza troppe paturnie.
Razionalmente, sappiamo bene che non funziona così: ci vogliono mesi per vedere i primi frutti.
Se mi metto in moto a fine maggio, probabilmente potrò avere brillanti risultati per giugno, ma dell’anno successivo!
I processi richiedono sempre tempo.
Ed è questa la cosa positiva.
Perché quello che ti darà la forza non sarà solamente il raggiungimento di un risultato ma la persona che sarai diventata durante il cammino.
Il viaggio è molto più importante dell’arrivo.
Io non osservo l’aspetto fisico e non valuto se tu, che ti stai specchiando, sei pronto/a per la prova costume.
Vedo altro.
Vedo quello che rende la tua persona unica, inimitabile…perfetta!
Secondo gli ultimi dati, dovremmo aver superato gli 8 miliardi di persone sulla Terra.
Un numero incredibile. E di questi 8 miliardi di persone non ce ne è neanche una uguale a te.
Abbiamo un patrimonio genetico che ci rende unici al mondo e l’opportunità incredibile, nel bene e nel male, di rendere meravigliosa l’esperienza di questo nostro passaggio.
Ognuno di noi ha dovuto affrontare nel suo percorso di vita delle sfide, delle prove. Alcune sono state simili per molti: ad esempio le prove scolastiche oppure il passaggio da un ciclo di scuola al successivo cambiando istituto e compagni di classe o, ancora, cambiare lavoro e doversi riadattare a contesti differenti; o magari essersi dovuti trasferire, abbandonando le routine quotidiane per ricostruirne altre in un’altra città inizialmente sconosciuta.
Altre esperienze sono state inconsuete e magari ancora più difficili da superare.
Ognuno sa esattamente quali scogli abbia dovuto superare nella sua vita: sembravano
insormontabili quando si sono presentati.
Lo sconforto stava per portarci a mollare. In un modo o nell’altro, siamo riusciti ad andare avanti.
Abbiamo tutti delle cicatrici invisibili che ci ricordano quei momenti, cominciano con il passare degli anni a modificare la geografia della nostra pelle e ci rendono la persona che siamo oggi.
La splendida persona che siamo oggi.
E questo non è un complimento gratuito che dobbiamo farci.
È il giusto riconoscimento di quello che siamo, anche se la maggior parte delle volte siamo più propensi a notare le cose che non vanno bene e l’ennesima preoccupazione sembra essere più pesante di tutte le altre cose che invece funzionano nella nostra vita e che, ahimè, diamo per scontate.
Ed è questo che io vedo nello specchio.
Guarda meglio…lo vedrai anche tu!
Quello è per me ciò che ti rende una persona perfetta secondo la definizione che le attribuisco io.
Che non vuol dire che non sia migliorabile, ancora tanto abbiamo sicuramente da imparare, ma una persona che in sé le risorse per continuare a progredire alla luce dei tanti traguardi raggiunti, delle prove superate, delle cose imparate, anche se a volte con fatica.
Riconosciamocelo e sorridiamo per questo guardandoci allo specchio!
Anche nel volontariato le persone non vengono scelte come possono fare in una multinazionale per selezionare i candidati migliori a cui assegnare determinate responsabilità lavorative.
Le persone che decidono di dedicare una fetta del loro tempo agli altri, qualsiasi sia la mission di un ente del Terzo Settore, lo fanno sulla base di una spinta che nasce dentro di loro e molto spesso quando non hanno ancora sviluppato le abilità necessarie per svolgere un determinato compito.
A volte può spaventare e bloccare: poi ci si butta e si scopre che bastava veramente poco per fare tanto.
Coltiva quella spinta…e spicca il volo!
Riccardo
PS: E ricordati, sei una persona perfetta così come sei!