Hai mai avuto la sensazione che la tua mente corra sempre dritta al peggior risultato possibile?
Magari stai pensando di lasciare il tuo lavoro sicuro per avviare una tua attività.
Ma, prima ancora di fare un passo, la tua mente già dipinge scenari apocalittici: la tua startup potrebbe fallire rovinosamente, bruciando ogni risparmio che hai accumulato.
E, perché no, potresti perfino immaginarti senza casa, con la tua famiglia che soffre per strada.
Suona familiare?
O ancora, potrebbe bastare un semplice messaggio da un cliente che ti chiede di richiamarlo, e subito pensi che voglia interrompere ogni rapporto commerciale con te.
Oppure, osservando il mercato che perde un paio di punti in un giorno, sei certo che tutto il denaro nel tuo fondo pensione si volatilizzerà in un lampo.
Tutti questi sono esempi di un fenomeno che tutti, prima o poi, sperimentiamo:
la catastrofizzazione.
Questo termine si riferisce a quel meccanismo per cui tendiamo a immaginare il peggior esito possibile per una situazione. Un piccolo problema diventa una catastrofe imminente.
Ti svegli stanco una mattina? Ecco che pensi di non dormire mai più bene per il resto della tua vita.
Perdi una vendita? Sicuro, non ne farai mai più un’altra. E così via.
Quando la catastrofizzazione può essere utile
Va detto: un pizzico di catastrofizzazione non è del tutto negativo. A volte può aiutarci a pianificare con più attenzione, a essere preparati per i possibili imprevisti. Certo, la tua nuova attività potrebbe fallire. Certo, il cliente potrebbe davvero decidere di interrompere il contratto. E sì, il mercato finanziario potrebbe subire un forte calo. Pensare agli scenari peggiori può, in qualche misura, aiutarci a essere più prudenti.
C’è una sottile, ma cruciale differenza tra pianificare consapevolmente per affrontare gli imprevisti e lasciare che le paure ci paralizzino completamente. Quando permettiamo alle nostre ansie di dominare la scena, spesso finiamo per rinunciare prima ancora di aver iniziato. Così facendo, priviamo noi stessi della possibilità di sperimentare, imparare e persino avere successo.
Se ci pensi, quante volte nella tua vita le cose sono andate davvero come le immaginavi nei tuoi incubi peggiori? Probabilmente quasi mai. Spesso la realtà non è così male come la immaginiamo.
E se anche le cose dovessero andare male, non dimenticare che ci si adatta.
La tua nuova attività non decolla? Modificherai il piano, lavorerai di più, cambierai approccio. Il fallimento, per quanto possa sembrare spaventoso, è qualcosa che si può affrontare e superare. A meno che tu non rimanga paralizzato dalla paura e non decida di non agire mai.
Come affrontare la catastrofizzazione: il metodo di Tim Ferriss
L’imprenditore e autore Tim Ferriss ha sviluppato un processo chiamato impostazione della paura (fear setting) per affrontare la catastrofizzazione e prendere decisioni più consapevoli. Vediamo insieme come funziona:
1. Definisci le tue paure
Prima di tutto, metti nero su bianco ciò che ti spaventa. Nomina le tue paure, rendile tangibili. Troppo spesso, le nostre preoccupazioni rimangono vaghe e indefinite, il che le rende ancora più opprimenti. Quindi, scrivi esattamente di cosa hai paura. Ad esempio: “Ho paura che la mia startup fallisca e che perda tutti i miei risparmi”.
2. Dividi le paure in tre categorie
Dopo aver identificato le tue paure, dividile in tre sottocategorie:
– Definisci: Scrivi 10 o 20 dei peggiori scenari possibili legati a quella paura. Ad esempio, se temi di avviare un’attività, potresti immaginare di perdere denaro, di essere umiliato davanti ai tuoi amici e familiari, o di deragliare completamente la tua carriera. Metti tutto per iscritto.
– Prevenzione: Ora, pensa a come potresti prevenire ciascuno di quei peggiori scenari. Per esempio, se temi di non avere abbastanza competenze per avviare un’impresa, potresti cercare un socio con più esperienza. Se la tua preoccupazione è legata ai soldi, potresti pianificare un modo per mantenere il tuo lavoro attuale mentre costruisci il tuo progetto.
– Riparazione: Cosa farai se una delle peggiori ipotesi si avvera? Prevedi piani di backup. Cosa faresti se la tua attività iniziasse a fallire? Potresti pianificare punti di “uscita” lungo il percorso o strategie per cambiare rotta prima che le cose diventino troppo gravi. Anticipare queste mosse ti darà sicurezza e ridurrà l’ansia.
3. Elenca i benefici del successo (o anche solo del tentativo)
Immagina cosa potrebbe succedere se ci riuscissi. Come cambierebbe la tua vita se il tuo progetto avesse successo? Quali nuove opportunità potrebbero presentarsi? Anche se non dovessi raggiungere completamente l’obiettivo, quali esperienze guadagneresti lungo il cammino? Spesso, il semplice fatto di provare qualcosa di nuovo ci porta a crescere, espandere le nostre competenze e incontrare nuove persone.
4. Considera il costo dell’inazione
E se non provassi affatto? Dove saresti tra sei mesi, un anno, tre anni se non agissi? Forse continueresti a lavorare in un impiego che non ti soddisfa, continuando a rimpiangere l’opportunità mai colta. Forse perderesti la possibilità di migliorare la tua qualità di vita o di trovare una nuova passione. Riflettere sulle conseguenze dell’inazione è importante quanto pensare ai rischi di agire.
Affronta le tue paure e prendi il controllo
La catastrofizzazione può sembrare inevitabile, ma non deve controllare la tua vita. Identificando chiaramente le tue paure, pianificando come affrontarle e riflettendo sui benefici e sui costi di ogni scelta, puoi ridurre l’ansia e prendere decisioni più ponderate.
Ricorda: anche le persone di successo hanno dovuto affrontare le loro paure. Nessuno è nato con una qualità speciale che le ha rese invincibili. La differenza è che hanno deciso di non lasciarsi paralizzare dalle loro paure e di agire comunque. Puoi farlo anche tu.
Quindi, cosa aspetti?
È il momento di affrontare le tue paure e…
Spicca il volo!
Riccardo