Un’arma segreta per sconfiggere la procrastinazione

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Articoli

È un argomento che riguarda tutti.
Chi più chi meno, siamo tutti stati colpiti dal mostro della procrastinazione!

La procrastinazione (dal latino pro, “avanti, a favore di” e crastinus“, “che appartiene al domani”) è la tendenza a posticipare una determinata azione, rimandandola a un momento successivo.

Rimandiamo le cose per mille motivi, spesso senza nemmeno rendercene conto.
Ma se vi dicessi che la chiave per sconfiggerla potrebbe risiedere in un principio psicologico vecchio di quasi un secolo?
Gli studi ai quali faccio riferimento sono quelli del Prof. B.F. Skinner, uno dei più celebri psicologi del XX secolo e famoso per essere stato il primo a addestrare dei topi di laboratorio a premere una leva per ricevere pellet di cibo e a percorrere un labirinto per evitare scosse elettriche.
Il primo libro nel quale Skinner espose le sue idee sul comportamentismo, The Behavior of OrganismsIl comportamento degli organismi, esce nel lontano 1938 ma, secondo numerosi esperti, l’intuizione alla base di quel lavoro sarebbe ancora oggi la chiave per sconfiggere la procrastinazione.

Le intuizioni di B.F. Skinner e il potere del rinforzo

B.F. Skinner è famoso per i suoi studi sul comportamento animale. Attraverso esperimenti con topi e piccioni, Skinner ha dimostrato che il comportamento può essere modificato utilizzando il rinforzo positivo e negativo.

In parole semplici, se un’azione viene seguita da una conseguenza piacevole è più probabile che venga ripetuta in futuro. Al contrario, se un’azione comporta una conseguenza spiacevole è più probabile che venga evitata.

In maniera naturale e istintiva, tutti tendiamo a ricercare il piacere e a evitare il dolore
Il comportamentismo sul quale si basano gli studi di Skinner si fonda su questo semplice concetto: gli animali si comportano in un determinato modo per cercare il piacere o evitare il dolore.
Questa intuizione è infatti alla base del procedimento con il quale si addestra un cane a sedersi a comando dandogli dei biscottini come premio o utilizzando una pistola ad acqua come deterrente per tener distante un gatto da una zona del giardino.

Chiaramente gli esseri umani sono più complicati, con bagagli intellettivi ed emozionali differenti, ma gli esperti ritengono che gli studi di Skinner costituiscano ancora oggi un valido strumento per comprendere il comportamento umano e, soprattutto, per sconfiggere la procrastinazione.

Riducendo tutto il discorso a un paio di indicazioni come promemoria, possiamo sintetizzare tutto come segue.

Se continui a procrastinare e a rimandare un’azione, hai solo 2 opzioni:

  1. Rendi il dolore di non farle quell’azione più grande del dolore di farla.
  2. Rendi il piacere di farla maggiore del piacere di non farla.

A differenza di un topo in gabbia, che vuole solo compiere un percorso arrivando al premio in fondo al labirinto ed evitando di prendere la scossa, gli esseri umani potrebbero essere mossi da passaggi ulteriori e più complessi: ad esempio, uno studente che si applica in qualcosa non solo per la gratificazione personale ma anche per ottenere gli elogi dei genitori oppure per non essere preso in giro dagli altri ed evitare un fallimento.
Ma alla fine, nonostante tutto, anche noi. come gli animali, cercheremo sempre di ricercare il piacere ed evitare il dolore.

E, conseguentemente, se non facciamo una cosa, e quindi procrastiniamo, è generalmente perché il dolore di farla supera il piacere che ne otterremmo facendola.

Continuiamo a trovare mille scuse per rimandare e non riusciamo a iniziare a un progetto importante? Potremmo chiedere a una persona di controllare i nostri progressi a scadenze fisse, oppure parlarne semplicemente ad altri in modo da suscitare in loro la curiosità di sapere come proceda: sentendoci in dovere di dare loro delle risposte e non volendo subire una sensazione di vergogna per non aver fatto nulla, ci sentiremo più spinti a completare il progetto.

Se fatichiamo a restare in forma o a perdere peso, potremmo scommettere con un amico una somma da versare se non ci presenteremo in palestra nei giorni previsti.
Sono tutti piccoli passaggi che ci rendono più difficile procrastinare e che possono aiutarci a raggiungere l’obiettivo.

Ampliando questo concetto, secondo gli studi di Katy Milkman, scienziata comportamentale della Wharton School, troviamo il dolore più motivante del piacere.
Se perdiamo 100 euro siamo proporzionalmente più scocciati e arrabbiati di quanto felici saremo nel ritrovarli.
Questo, secondo la Milkman, rende minore la tendenza a procrastinare fissando risultati negativi da evitare più che promettersi un premio al raggiungimento dell’obiettivo.

Onestamente devo dire che trovo utili entrambi gli aspetti che Skinner invita a considerare e a volte cerco di motivarmi pensando agli effetti negativi che scaturirebbero da una mia mancata azione, così come, in altre situazioni, il pensiero di premiarmi al raggiungimento di un obiettivo mi aiuta a non rimandare le cose.

Come tutti gli strumenti, anche la legge di Skinner non è una bacchetta magica, ma può essere un potente strumento per sconfiggere la procrastinazione.
Starà a noi capire cosa ci motiva e utilizzare il rinforzo positivo e negativo per modificare il nostro comportamento.
E voi, come combattete la procrastinazione?

Spicca il volo!
Riccardo

Se ti è piaciuto condividi!