
Faresti mai un viaggio in treno per scendere in una stazione dalla quale non puoi né entrare né uscire?
L’unica cosa che puoi fare è scendere dal treno, restare un po’ sulla banchina adiacente il binario e poi riprendere un altro treno per tornartene a casa, senza aver fatto assolutamente nulla.
Descritta così sembra una pazzia e nessuno di noi si sognerebbe di farlo.
Siamo talmente presi da mille impegni quotidiani che l’idea di sprecare del tempo prezioso ci sembra totalmente folle.
In più, le nostre esperienze con il sistema ferroviario italiano non sono propriamente all’insegna della puntualità.
Quindi, probabilmente, avrai reagito alla mia domanda con una risata incredula e poi l’avrai catalogata come un quesito retorico al quale nessuno si sognerebbe di rispondere affermativamente.
E invece…c’è chi lo fa!
Prima di pensare che si tratti di un pazzo, leggi di cosa sto parlando.
La Stazione di Seiryu Miharashi (清流みはらし駅 Seiryu Miharashi-eki) è una fermata della linea ferroviaria suburbana Nishikigawa Seiryū della città di Iwakuni, nella prefettura di Yamaguchi, nel sud del Giappone.
Viene anche definita la “non stazione” visto che in questa stazione non si può fare nulla di quello che normalmente fai nelle altre, salvo salire o scendere da un treno.
Non puoi acquistare una bibita o uno snack perché non ci sono né bar né distributori automatici, non ci sono negozi, non ci sono neanche le biglietterie né tantomeno personale di servizio: solo una banchina ferroviaria di una sessantina di metri circa, che non permette di allontanarsi perché si trova a strapiombo su un fiume ed è transennata per sicurezza.
Quando scendi, puoi solo aspettare il treno successivo.
Questa stazione, aperta nel 2019, è costata circa 112 milioni di yen, al cambio attuale circa 775.000 euro.
La cultura giapponese ha tanto da insegnare e, anche in questo caso, ci sono molti spunti di riflessione.
La stazione di Seiryu Miharashi è stata costruita come “promemoria”.
Sì, come promemoria per tutti.
In una società, come quella giapponese, molto frenetica, questa stazione vuole ricordare che, ogni tanto, bisogna rallentare e ritagliarsi del tempo per se stessi.
Fermarsi e darsi l’opportunità di pensare, staccare dal lavoro e dalle attività quotidiane, anche per non fare come il lavoratore interpretato da Charlie Chaplin nel film Tempi moderni, che svitava e riavvitava bulloni nella catena di montaggio per poi finire dentro gli ingranaggi.
La stazione si trova a ridosso di una montagna e l’unica cosa che si può fare, una volta scesi dal treno, è ammirare da una parte la vegetazione e dall’altra il fiume che scorre, facendosi rapire dalla bellezza della natura.
Seiryu Miharashi Eki, il nome della stazione, significa infatti “piattaforma di vista del fiume” e fornisce l’opportunità di soffermarsi a contemplare un paesaggio che, altrimenti, scorrerebbe via veloce, guardandolo dal finestrino dei treni superveloci.
Fermarsi, quindi, per darsi il tempo di assaporare le cose che troppo spesso ci passano davanti senza che ce ne accorgiamo e alle quali non sappiamo dare il giusto valore e importanza.
Come diceva Oscar Wilde nel suo libro più famoso, Il ritratto di Dorian Gray: “Al giorno d’oggi la gente conosce il prezzo di tutto e non conosce il valore di niente”.
Sono passati più di 130 anni dalla pubblicazione del libro e questa frase risuona ancora con una grande forza.
In quest’ottica, una stazione ferroviaria apparentemente senza senso diventa importantissima.
Diciamo che siamo stressati ma non facciamo nulla di concreto per cambiare la nostra situazione.
Questa stazione è unica e il Giappone non è vicinissimo: nulla vieta, però, di trovarci un posto fisico o di regalarci un momento per invertire la rotta, non solo per il nostro corpo ma anche per la nostra mente.
Se continui a ripetere che non hai tempo per le cose importanti,
smettila di perdere tempo per le cose che non lo sono.
Cosa farai quindi oggi (non domani, non dopodomani, non tra qualche giorno…lo sai già che poi diventa: MAI) per ritagliarti un momento per te e riprenderti il tempo?
Spicca il volo!
Riccardo
PS: lo so che morivi dalla curiosità di vedere questa stazione, ecco qui sotto una foto presa da Internet
